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"Implantologia"

Allo Studio dentistico Verrusio a Scafati in corso nazionale 31, il Dottor Carmine Verrusio si occupa dell’Implantologia, ovvero della sostituzione di uno o più elementi dentari persi per cause differenti (carie, parodontite, fratture/traumi, agenesia), tramite l’utilizzo di impianti osteointegrati, dispositivi in titanio che svolgono la funzione di “radici artificiali” sulle quali è possibile applicare una “corona protesica” (protesi dentarie), paragonabile per estetica e funzione al dente naturale.

I tempi di riabilitazione prevedono 3 mesi di attesa tra l’estrazione dell’elemento dentario ed il posizionamento dell’impianto ed altri 2/4 mesi di attesa per il processo di osteo-integrazione prima della presa dell’impronta e della successiva protesi. Studio Verrusio il tuo dentista a Scafati, Pompei Angri.

E’ una tecnica innovativa in ambito implantare che prevede l’inserimento degli impianti e la realizzazione della protesi fissa IN UN SOLO GIORNO, eliminando per il paziente il disagio di rimanere senza denti per un periodo di tempo. Grazie a questa procedura chirurgica il paziente verrà in studio la mattina per sottoporsi alla terapia implantare, verrà presa l’impronta degli impianti appena posizionati e il tutto sarà poi spedito al laboratorio; in 24 ORE l’odontotecnico consegnerà il manufatto protesico ed il paziente andrà via dallo studio con il suo NUOVO SORRISO.

L’implantologia guidata dal computer rappresenta oggi una vera e propria rivoluzione in ambito implantare, grazie ad una minore invasività delle procedure chirurgiche ed un maggiore comfort per il paziente.   Il principale vantaggio è rappresentato dalla possibilità di realizzare ancor prima dell’intervento la protesi del paziente, essendo tutta la procedura studiata al pc nei minimi dettagli, così da poter essere applicata nelle ore successive alla chirurgia.
L’estrema precisione della Tomografia Computerizzata, con il suo software di ricostruzione ossea, riduce per l’operatore al minimo l’errore umano intraoperatorio ed aumenta le opportunità di poter riabilitare i pazienti con gravi atrofie ossee, offrendo loro la possibilità, altrimenti negata, di ricevere protesi fisse.

L’inserimento di un impianto è un intervento che viene realizzato in anestesia locale; la procedura risulta essere poco invasiva e molto rapida, con un decorso post-operatorio privo di dolore. 
Nei pazienti fortemente affetti da ansia e paure, l’intervento può essere eseguito in sedazione, sotto il continuo monitoraggio da parte di un anestesista.

I pazienti affetti da patologie sistemiche devono sottoporsi a ulteriori accertamenti prima di iniziare tale terapia.    In caso di patologie dentarie a carico del tessuto osseo (parodontite) e infiammazioni gengivali (gengivite) è necessario che queste patologie vengano trattate prima di sottoporsi alla chirurgia, in modo da inserire l’impianto in una bocca sana priva di infiammazione. E’ fondamentale dopo aver terminato la terapia, che il paziente mantenga un buon livello di igiene orale e sia scrupoloso nel seguire il programma di controllo periodico.

Quello che le persone definiscono erroneamente “rigetto” è in realtà una complicanza biologica dell’implantologia, che può insorgere in fasi differenti e per cause diverse. La prima possibilità è a 3 mesi dalla chirurgia, ovvero quando l’impianto è pronto per rilevare l’impronta: in questa fase la complicanza è da ricercare nel processo infettivo ed infiammatorio presente a carico del dente estratto mesi prima.  La secondo possibilità di complicanza biologica può insorgere in qualunque momento della vita del nostro impianto e prende il nome di “perimplantite”: si tratta di un’ infezione a carico del tessuto osseo attorno all’impianto, analoga alla Parodontite; è possibile evitare l’insorgenza di tale complicanza sottoponendosi a controlli periodici che si basano su una costante pulizia dell’impianto dentale.

Sempre più frequentemente ci troviamo ad affrontare situazioni di gravi atrofie ossee, causate da mancate sostituzioni di elementi dentari estratti precedentemente.  Oggi, grazie alla chirurgia rigenerativa, è possibile nella stragrande maggioranza dei casi aumentare l’altezza e lo spessore di un osso inizialmente “scarso”. Inoltre, a nostra disposizione oggi ci sono gli “impianti Short e Ultra-Short”: questi impianti hanno dimensioni molto ridotte rispetto a quelli standard, consentono quindi all’operatore di evitare il rischio di lesionare strutture vitali (Seno Mascellare, Nervo Alveolare) e rendono superfluo eseguire innesti ossei, evitando al paziente una chirurgia molto più invasiva e tempi di guarigione prolungati. E’ un evento assai raro non poter soddisfare l’esigenza implantare del nostro paziente.

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